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Lombardia

RISO CON FILETTI DI PESCE PERSICO

Buttare il riso in una pentola con abbondante acqua salata bollente e cuocere per circa venti minuti. Nel frattempo fondere lentamente in un tegame a fiamma bassa la metà del burro con la salvia, finché diventa scuro. Infarinare i filetti di persico e disporli uno alla volta in un capace tegame in cui si è fatto sciogliere il rimanente burro, insaporito con la restante salvia. Friggerli per tre o quattro minuti, salandoli poco da entrambe le parti finché siano dorati.

RIS IN CAGNON

Lessare il riso in acqua salata bollente, togliendolo dal fuoco quando è ancora al dente. Portare il burro al color nocciola, insieme all’aglio (da buttare alla fine) e alle foglie di salvia. Condire con abbondante formaggio, sul quale versare il burro.
Il “ris in cagnon” (secondo la grafia milanese, leggi “in cagnun”) è ricetta di vecchia tradizione milanese. Il riso lessato senza brodo rende i chicchi bianchissimi e lucidi, tanto da farli somigliare alle larve di mosca casearia, i “cagnon” che danno ironicamente il nome al piatto.

LONZA DI MAIALE AL LATTE

Avvolgere la lonza con fettine di pancetta o di lardo, legandole con spago. In un recipiente a bordo alto soffriggere nell’olio e nel burro, a fuoco lento, un trito di carota, sedano e cipolla, evitando che si indori; rosolarvi la lonza su tutti i lati. Aggiungere il latte tiepido e cuocere sempre lentamente per un’ora circa, rigirando spesso la carne. Unire i funghi porcini secchi, ammollati in acqua, e continuare la cottura per un’altra ora, bagnando se necessario con altro latte.

PEPERONATA

Affettare la cipolla grossolanamente, tritare l’aglio, la salvia e il prezzemolo, poi soffriggere il tutto nell’olio e nel burro. Dopo circa dieci minuti, aggiungere i pelati sminuzzati, salare, rimestare e cuocere per altri dieci minuti. Aggiungere i peperoni, tagliati a quadri di due dita e cuocere ancora per mezz’ora, scoperchiando quando i peperoni cominciano a rilasciare acqua.

RUSTISCIADA

Tagliare finemente la cipolla, disporla in un ampio tegame con il burro appena sciolto e cuocere lentamente. A cottura completa incorporare il pomodoro a pezzetti, la salvia e il rosmarino, tagliare la lonza a fette molto sottili, infarinarle e unire la “lugànega” a tocchetti. Salare, pepare, coperchiare e cuocere adagio per quindici minuti. Togliere il coperchio, aggiungere il vino e alzare la fiamma per cinque minuti. La “rustisciada” va servita ben calda sulla polenta.

ROSSÜMADA

Frullare il tuorlo con lo zucchero, allungando via via con vino bianco, puro o annacquato.
VARIANTE Una notevole variante, brianzola, è la “sabajèssa”: montare un albume a neve e mischiarlo in una tazza a un tuorlo, già frullato con due cucchiai di zucchero; unire mezzo bicchiere di vino barbera e
100 g di pane di mistura a piccoli pezzi; rimestare e consumare subito.

RISO E RAPE

Pulire bene le rape dalla pelle e tagliarle a fette sottilissime. Immergerle per mezz’ora in acqua fredda e scolarle. Lavare il prezzemolo e tritarlo con il lardo, aggiungendo, a piacere, uno spicchio d’aglio pestato. Portare a bollore il brodo, unire le rape e alla ripresa del bollore aggiungere il riso e il trito. Cuocere a fiamma vivace per quindici o venti minuti e alla fine unire una manciata di formaggio, mescolare e servire in zuppiera, con ulteriore spolvero di formaggio grattugiato.

RISO E ASPARAGI

Tagliare la parte terrosa degli asparagi, raschiare il gambo bianco, legarli a mazzi in modo che le punte siano tutte alla stessa altezza e pareggiare i gambi. Tuffarli in una pentola con acqua bollente salata, lasciando fuori le punte verdi. Coprire la pentola e lessare gli asparagi, per circa un quarto d’ora. Scolarli e tagliare le punte. Nell’acqua di cottura rimettere la parte bianca, bollire per mezz’ora, poi togliere i gambi, aggiungere altra acqua per un totale di 1,5 litri, regolare di sale e portare ancora a bollore.

PESCHE RIPIENE

Tagliare a metà le pesche, asportare il nocciolo e cavare un poco di polpa da ciascuna metà. Preparare il ripieno amalgamando la polpa di pesca con gli amaretti, il burro, lo zucchero, il cacao e il liquore.
Sistemare le mezze pesche in una teglia imburrata, e colmarle con il ripieno e, in superficie, con pezzetti di mandorla oppure del seme della pesca (che conferisce un caratteristico sapore amarognolo).
Irrorare con il marsala e porre in forno caldo per circa mezz’ora.
Si prestano bene allo scopo anche le pesche bianche “duraccine” di Travedona-Monate.

PERNICI CON POLENTA

Spennare ed eviscerare le pernici, tenendo a parte le rigaglie, lavarle e asciugarle; avvolgerle in fette molto sottili di pancetta, porle in una pirofila con un dito d’acqua e tutti gli odori, cuocere in forno a 180 °C.