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Codice Etico

CODICE ETICO DELL’ACCADEMIA ITALIANA DELLA CUCINA 

Premessa

L’Accademia Italiana della Cucina, Istituto Culturale di rilevante interesse pubblico, fondata a Milano da Orio Vergani il 29 luglio 1953, successivamente costituita in Associazione per atto pubblico dell’8 giugno 1988 avente la stessa denominazione, successivamente iscritta presso la Prefettura di Milano nel registro delle persone giuridiche in data 4 luglio 2001, ha lo scopo di tutelare le tradizioni della cucina italiana, di cui promuove e favorisce il miglioramento in Italia e all’estero. L’Accademia Italiana della Cucina è un’Associazione privata riconosciuta con personalità giuridica, senza fini di lucro, apartitica, ideologicamente libera, che si ispira ai principi democratici della partecipazione di chiunque, in condizioni di parità. Persegue i suoi scopi attraverso l’attività gratuita dei suoi Organi Centrali e territoriali e dei suoi Accademici in Italia e all’estero.  

Art. 1) Il presente Codice Etico rappresenta i valori che l’Accademia pone a fondamento della propria azione e attività, valori che debbono essere riconosciuti, accettati e condivisi da parte di ogni partecipante, a qualsiasi livello, della struttura dell’Accademia e che devono informare l’operato di tutti coloro che operano in nome e per conto dell’Accademia, sia nei rapporti interni sia in quelli esterni. I principi e le disposizioni del Codice Etico sono vincolanti per tutti gli Accademici.
La stesura del presente Codice è una scelta volontaria dell’Accademia. Esso è soggetto a monitoraggi, revisioni e aggiornamenti sulla base delle evoluzioni organizzative interne e normative interne ed esterne.

Art. 2) I valori etici comportamentali nei quali l’Accademia si identifica sono: 

a) Equità ed eguaglianza: l’Accademia garantisce un trattamento uguale per tutti gli Accademici, impegnandosi a inibire ogni forma di discriminazione basata su età, sesso, razza, religione, nazionalità, Delegazione di appartenenza, orientamento politico.
b) Lealtà e rispetto: l’Accademia richiede la leale collaborazione tra gli Accademici, lo spirito di servizio, il rispetto reciproco e il senso di appartenenza all’Associazione.
c) Imparzialità: gli Accademici sono chiamati ad attuare comportamenti ispirati ad obiettività, imparzialità, cortesia e attenzione sia tra di loro sia verso qualsiasi destinatario dell’azione dell’Accademia, senza discriminazioni e favoritismi di alcun tipo.

Art. 3) Gli Accademici devono evitare ogni situazione che possa generare conflitto con le norme e le finalità dell’Accademia. Inoltre, ogni situazione in cui si possa manifestare un conflitto d’interessi, non solo economico, con l’interesse dell’Accademia, deve essere comunicata immediatamente al Consiglio di Presidenza, che valuterà la natura e l’entità del conflitto e dell’eventuale interesse privato.

Art. 4) Gli Accademici sono impegnati a:
a) Assumere il proprio incarico per spirito di servizio e svolgere la relativa loro funzione a puro titolo onorifico;
b) Mantenere un comportamento ispirato ad integrità, lealtà e senso di responsabilità nei confronti degli Accademici e dell’Associazione;
c) Non fare un uso improprio delle notizie e informazioni delle quali si venga a conoscenza in virtù della propria carica o dell’appartenenza all’Associazione.

Oltre all’osservanza dello Statuto e del Regolamento dell’Accademia, nonché delle deliberazioni degli Organi dell’Accademia, gli Accademici sono tenuti a:

1.  Rendersi disponibili a fornire agli Organi dell’Accademia ogni collaborazione richiesta, necessaria o utile, per il conseguimento degli scopi dell’Accademia;
2.  Mantenere verso chiunque, Accademici e non, un comportamento civile, decoroso e garbato, consono ai criteri di amicizia e lealtà che ispirano la vita accademica.

Art. 5) L’Accademia respinge ogni forma di maltrattamento degli animali allevati, o detenuti per la produzione, o catturati (inclusi pesci, crostacei e molluschi) e aderisce alla Convenzione europea sulla protezione degli animali negli allevamenti, i cui principi riguardano il ricovero, l’alimentazione e le cure adeguate alle esigenze di questi animali. L’Accademia esclude l’impiego gastronomico di specie protette e vietate dalla legislazione europea e italiana ed è contraria allo spreco del cibo. 

Art. 6) Al Collegio dei Probiviri sono demandate tutte le funzioni in tema del rispetto del Codice Etico, oltre a quelle già previste dallo Statuto e dal Regolamento.

Art. 7) Il Codice Etico è approvato dalla Consulta Accademica su proposta del Consiglio di Presidenza. Ogni decisione riguardo a modifiche e/o integrazioni delle disposizioni del presente Codice Etico dovrà essere approvata dal Consiglio di Presidenza e deliberata dalla Consulta Accademica.

APPROVATO DALLA CONSULTA ACCADEMICA NELLA SESSIONE DEL 24 OTTOBRE 2015