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Chi è l'Accademico


Innanzitutto è una persona di gusto, profondamente sensibile ai valori storici e culturali della cucina e della tavola italiane. Ha una preparazione gastronomica che si è costruito attraverso la propria esperienza, l'amore per le proprie radici, la partecipazione, l'approfondimento, la curiosità per le differenti tradizioni. La sua spiccata educazione gustativa gli consente di apprezzare e praticare le regole che rendono piacevole la tavola. L'ammissione all'Accademia è subordinata ad un periodo di preventiva frequentazione; è preclusa, per ovvi motivi, a quanti abbiano diretto interesse professionale nella ristorazione e avviene per cooptazione. È deliberata, su proposta del Delegato competente per territorio, dal Presidente dell'Accademia, dopo un attento vaglio dei requisiti morali e personali del candidato. Si deve all'eccezionale qualificazione degli Accademici, proprio perché assicurata da una approfondita e attenta scelta partecipativa, il prestigio che, da circa 70 anni di vita, l'Accademia ha potuto acquisire in Italia e all'estero.

Il Decalogo

  1. Si è Accademico sempre, 24 ore su 24, il che vuol dire che il rispetto dei principi sui quali si basa la filosofia dell'Accademia ne ispirerà la vita, il comportamento, l'attività tutta, nel pubblico e nel privato.
  2. L'Accademico ama la cultura in genere e quella della civiltà della tavola in particolare e di essa si nutre, studiando, ricercando, partecipando alla vita culturale dell'Accademia con proposte, idee, iniziative.
  3. L'Accademico è persona di gusto, oltre che di buon gusto. Egli lo coltiva, lo affina, lo esalta, lo difende e lo  diffonde, ne fa oggetto di testimonianza presso le nuove generazioni.
  4. La forza della tradizione è, per l'Accademico, conoscenza approfondita delle radici della propria cultura  gastronomica, ma anche consapevolezza del suo divenire. È per questo che egli si pone, nei confronti dei valori tradizionali della civiltà della tavola, non come di fronte ad un'entità immutabile, ma ne sa cogliere gli sviluppi, le nuove esperienze, le intuizioni innovative.
  5. Un Accademico non è uguale all'altro. Egli rifugge dall'omologazione di giudizio, di preferenze, di desideri, perché proprio così può dare un contributo personale e costruttivo all'attività dell'Accademia. L'Accademico è capace di riannodare i fili della propria personalissima esperienza, dei sapori apprezzati nell'infanzia e recepiti nella propria memoria, di ogni elemento vitale della propria esistenza, del frutto della propria fantasia e creatività, delle usanze e delle tradizioni locali della propria terra. I valori individuali, la propria ricchezza i interiore vengono messi dall'Accademico a disposizione per l'arricchimento di tutti. 
  6. L'Accademico ha una preparazione gastronomica che si è costruito attraverso la propria esperienza, l'amore    per le proprie radici, la partecipazione, l'approfondimento, la curiosità per le differenti tradizioni. La sua spiccata educazione gustativa gli consente di apprezzare e praticare le regole che rendono piacevole la tavola.
  7. Il Simposiarcato è un preciso dovere dell'Accademico.  Il Simposio, punto focale della vita accademica, va preparato con molta attenzione e in armonia con i dettami accademici, sia nel pranzo di prova, importante premessa per l'impostazione di un menu accademico, sia nella riunione conviviale vera  e propria.
  8. È dovere dell'Accademico svolgere un'attività continua di sensibilizzazione e divulgazione degli obiettivi che si prefigge l'Accademia, presso l'opinione pubblica e gli organismi in grado di sostenere tali obiettivi.
  9. L'Accademico è disponibile ad un'opera sollecita di educazione al gusto e di sensibilizzazione ai valori culturali della civiltà della tavola presso le nuove generazioni, in quanto consapevole della necessità di non disperdere un patrimonio culturale e civile fondamentale.
  10. Sono propri dell'Accademico quei requisiti morali e di comportamento che ne improntano, in ogni occasione, l'attività. Il rigoroso rispetto degli impegni presi, la presenza alle riunioni e agli incontri conviviali, la puntualità, la cortesia, la disponibilità, la testimonianza di civiltà sono le doti imprescindibili di ogni Accademico.