Dalle Delegazioni

Dopo avere spaziato in questo 2022 tra lago e montagna, la Delegazione Val d’Ossola ha reso omaggio alla città di Domodossola recandosi presso il ristorante l’Atelier dello chef Giorgio Bertolucci per la cena degli auguri di Natale. Alla magia creata dalle raffinate decorazioni natalizie si è unito il mistero del menu, svelato solamente all’arrivo nella sala messa a completa disposizione degli Accademici. Dopo le classiche bollicine di Trento doc con assaggio di cinque diverse portate e l’antipasto di pesci d’acqua dolce, è stato servito il piatto forte, il tortello di fassona alla Wellington esaltato da un leggero brodo di prosciutto affumicato vigezzino e accompagnato da un ottimo Pinot nero del nord-est. A seguire, stracotto di coda di manzo, melannurca, porto e patate, e girella di Bettelmatt degustata con un’ottima birra al miele. Dopo il pre dessert, ecco il foliage dei 100 anni, dolce decorato da castagne, funghi pioppini caramellati, liquirizia e cioccolato bianco, dedicato al treno che percorre la valle Vigezzo. A fine cena il giovane chef si è intrattenuto con gli Accademici e ha ricevuto dal Delegato Paolo Rossi il libro sul tema del 2022 e il guidoncino della Delegazione.

Il Circolo Sociale Biellese ha ospitato il convivio degli auguri della Delegazione di Biella. È stata una serata organizzata all’insegna della tradizione natalizia e dell’eleganza, con addobbi, candele accese e tavole decorate. Anche il menu proposto dal cuoco Elion Keci, gestore del Circolo, richiamava la tradizione piemontese: un classico aperitivo, paté di selvaggina, ravioli ai tre arrosti, faraona ripiena, panettone con zabaione. Bell’atmosfera di convivialità e di chiacchere tra i numerosi Accademici presenti e i loro ospiti, tra cui il Procuratore Capo della Repubblica di stanza a Biella Teresa Angela Camelio accompagnata dal consorte Accademico di Pisa, Massimo Messina, il Delegato di Ivrea, Maurizio Rossi, e la vice Delegata del Monferrato Alessandra Bellaria. La serata si è conclusa con un brindisi e i ringraziamenti al cuoco del Circolo. 1.Tavolo con Delegata Bertotto, il Delegato di Ivrea e la vice Delegata del Monferrato. 2. Visione della sala con l’Accademico Meliga mentre illustra i vini. 3. Delegata Bertotto e Chef Elion Keci illustrano il menu. Foto 4. Chef Elion Keci serve lo zabaione.

Partecipata riunione conviviale degli auguri presso il ristorante Clemente a Sulmona, insignito del Premio Giovanni Nuvoletti nell’anno 2021. Numerosi ospiti riuniti in un’atmosfera di amicizia e cordialità in una sala addobbata per le feste natalizie, il tutto accompagnato da ottimo cibo. Foto 1. Il Delegato Giovanni Maria D'Amario introduce la serata. Foto 2. La Simposiarca Fulvia Petrella espone il menu; Accademica Chiara Buccini parla delle tradizioni natalizie locali. Foto 3. La Vice Delegata Carmela Petrucci relaziona sulle attività svolte nell’anno 2022. Foto 4. Capocollo con zucca marinata, melograno, misticanza e Mostocotto; gli " Agnellotti".

La riunione convivale presso il ristorante lo Sperone ad Alcamo è stata preceduta da una conferenza sul limoncello. I relatori inizialmente hanno fatto un excursus dal punto di vista storico e mitologico sulla provenienza della pianta del limone la quale non è una pianta autoctona né della Campania né della Sicilia, ma cresceva spontaneamente più di 4.000 anni fa in Persia, Palestina, India, Cina. A seguire i relatori hanno descritto la procedura della preparazione del limoncello, liquore prodotto dalla macerazione, in alcol etilico, di scorze di limone ricche di oli essenziali. Hanno spiegato che per la realizzazione del limoncello, si sono avvalsi di una ricetta tramandata dalla nonna e l’utilizzo di una varietà di limoni siciliani a coltivazione bio. A conclusione è stato fatto un plauso ai due relatori Danila Grosso e Raffaello Speciale. Dopo il pranzo nel degustare il preparato giallo dorato sono ritornati alla mente la storia, la tradizione, il sole e i profumi delle zagare della nostra Sicilia. Foto 1. Da destra: il Delegato di Alcamo Liborio Cruciata; la relatrice Danila Grosso; la Coordinatrice territoriale per la Sicilia Occidentale Daniela Nifosì; il relatore Raffaello Speciale. Foto 2. Un momento della conferenza. Foto 3. Accademici.

Si è svolta nella bellissima cornice della pasticceria Picchio di Loreto la consegna del Premio Massimo Alberini attribuito alla Pasticceria Picchio "creatori di sensazioni" che dal 1978 è un punto di riferimento per le dolci delizie di pasticceria, una eccellente pizza gourmet, oltre ad una gelateria e cioccolateria di assoluta eccellenza. Alla cerimonia di premiazione è intervenuto il sindaco di Loreto Moreno Pieroni che ha consegnato, assieme al Delegato di Ancona Sandro Marani, il premio Alberini alla titolare Elisabetta Marcozzi (foto 1) e alla famiglia Picchio (foto 2). Intervenuti anche la Presidente del Consiglio comunale Silvia Giampaoli e l'assessore al commercio Francesca Carli che si sono complimentate con i premiati per il riconoscimento ottenuto, orgoglio ed esempio per l'intero territorio, elogiando un'altra eccellenza del comune di Loreto, il dott. Carlo Garofoli, della cantina Garofoli (foto 3). La manifestazione si è conclusa con una magistrale e indimenticabile degustazione di pizze gourmet e della prelibatissima pasticceria. Tutta la produzione realizzata con grande passione e professionalità dell’instancabile Elisabetta che con Angela, Claudio e i figli Francesca e Roberto, ogni giorno confermano la meritata assegnazione del Premio.

Generale, ampia soddisfazione per la riunione conviviale organizzata da alcuni Consultori presso il ristorante “Cicceria” Sale e Pepe a Monsummano Terme (PT). È stata l’occasione per visitare, come Delegazione, questo locale già noto a diversi Accademici, vero tempio della carne - che ha dominato il menu - dal ricco e vario antipasto (carne e salumi di produzione locale), alla bistecca eccellente per qualità, frollatura e cottura e ben accompagnata dai contorni. Buoni i funghi del primo ed il vino proposto; assai gradito il dolce ed il castagnaccio di farina nuova. L’ambiente è semplice e gradevole, ampio il parcheggio riservato. La cucina è a vista, l’accoglienza familiare e disinvolta e il servizio attento e puntuale. Tutte componenti di una serata gradevole, ben riuscita ed apprezzata. Al termine il Delegato Giovannini si è complimentato, a nome di tutti, col gestore e il personale, dando appuntamento agli Accademici per il 14  dicembre a Pescia per una cena degli auguri un po’ fuori dagli schemi, cui si sta già lavorando.

Si è svolto a Porto San Giorgio l'evento intitolato “Grani e Pani” organizzato dalla Delegazione di Fermo con il patrocinio del Comune di Porto San Giorgio, presente con il Sindaco Valerio Vesprini e l'assessore Giampiero Marcattili e dell’APA, Associazione Panificatori Artigiani delle Provincie di Fermo e Ascoli Piceno rappresentata dal Presidente Settimio Tassotti. Ospite di riguardo Vincenza Filippi già Prefetto di Fermo (foto 1 con Delegato Torresi). Simposiarca per l’occasione è stata Clarissa Marzialetti che magistralmente e con puntigliosa dedizione ha curato la complessa organizzazione. La prima parte dell’evento, dopo l'accoglienza del Delegato e i saluti di Sindaco, Assessore e Presidente APA, ha visto la partecipazione del dott. Roberto Ferretti, Premio Nuvoletti 2022, del dott. Lando Siliquini, Presidente del Laboratorio Piceno per la Dieta Mediterranea e del membro del Centro Studi F. Marenghi Leonardo Seghetti (foto 2), cui sono seguite brevi conclusioni da parte del CT Sandro Marani. Si è passati poi alla celebrazione del 160° anno di attività del Panificio Petrelli di Porto San Giorgio con la consegna di riconoscimenti da parte delle autorità (foto 3). Il prosieguo della giornata è stato riservato al momento conviviale per Accademici e amici sul tema dell’evento legato alla cucina marinara sangiorgese (foto 4). Dopo i ringraziamenti al cuoco Fabio Vengo, il Delegato Torresi ha aperto un partecipato dibattito sulle pietanze servite che si è per lo più incentrato sul tema del brodetto.

Focus sull’innovazione agricola, con particolare riferimento alla coltivazione del tartufo nero, nella serata conclusiva della VII SETTIMANA della Delegazione di Los Angeles organizzata presso il ristorante “Casa Modena-Il cacciatore di tartufi” il cui proprietario, Umberto Ferri, possiede una tartufaia di circa 9 ettari nella zona di Bologna. I fortunati fruitori di questo eccezionale convivio sono stati 42 tra cui gli Accademici nonché un gruppo di giovani ospiti amanti dell’arte culinaria ed una giornalista di settore. Dopo l’aperitivo in terrazza è stato servito a tavola antipasto di crostini con burrata e tartufo grattugiato seguito dal primo di fettuccine e tartufo che ha soddisfatto appieno i palati golosi dei commensali. Il secondo piatto a scelta tra branzino con verdure saltate e tartufo e scaloppine di pollo con contorno di funghi e tartufi e vegetali saltati. Per finire è stata servita panna cotta decorata con aceto balsamico invecchiato. All’inizio della serata la Delegata Mariella Salvatori ha ricordato le attività svolte durante questa edizione e la Console Generale Silvia Chiave ha sviluppato i concetti più importanti relativi al cibo e le sue proprietà salutari in linea con il tema della rassegna. A fine serata è stato consegnato il guidoncino accademico al sig. Umberto Ferri, mentre gli ospiti hanno ricevuto una brochure informativa sul tartufo redatta dal Segretario della Delegazione Patrizia Miller.

Per rendere omaggio alla VII Settimana della Cucina Italiana nel Mondo, la Delegazione ha organizzato a Compiano, uno dei Borghi più belli d'Italia, una riunione conviviale presso il ristorante "Vecchia Compiano" sul tema "le risorse d'autunno e le loro straordinarie proprietà nutrizionali". Il relatore Giuseppe Conti ha intrattenuto gli Accademici con una interessante relazione, soffermandosi sulle proprietà che prodotti come castagne, zucche, lumache, hanno per la nostra salute e su come siano stati elementi fondamentali per i valligiani nei periodi tristi della guerra e dopoguerra. Lo chef Giulianotti ha preparato piatti della tradizione autunnale dando una impronta creativa che ha trovato pieno gradimento negli Accademici, soprattutto per i ravioli con ripieno di castagne e crema di gorgonzola.

“La cucina è movimento, un’evoluzione culturale di prodotto e costume che nasce dall’immenso patrimonio della nostra tradizione spingendo un occhio in avanti”, evoca Claudio Sadler nella sua Trattoria Moderna, Chick’n Quick, dove la tavola si racconta con piatti semplici ed essenziali in cui il gusto dà la forma all’estetica. Singolare maestria per il branzino in crosta di fili di patate croccanti che sembrano origami, come l’estro del sommelier Mario Ippoliti per la proposta del Cremé Moretvini servito in coppe di champagne. In virtù di questa espressione della tavola, con Elisabetta Cocito, Direttore del Centro Studi Territoriale Piemonte e Segretario del Centro Studi Franco Marenghi, è stato commentato il menu, svelando curiosità edonistiche per rievocare l'affascinante storia della ristorazione nelle sue evoluzioni. Presente alla serata anche Pierpaolo Simonelli, vice Delegato di Macerata, con la moglie e la professoressa Maria Canella dell’Università degli Studi di Milano.

Quando e come si inizia a scrivere di gusto e perché? Quando e come cambia l’approccio verso la cultura del cibo? Quando e come nasce la nuova figura professionale dello ”scrittore di gastronomia”? Di questo si è parlato con la blogger Ariane Wirth-Piller ideatrice del food blog Tra dolce ed amaro. Rezepte und Geschichten aus Italien und dem Rest der Welt e special guest della serata tenutasi a Francoforte presso il locale InCantina. Deliziosa la cena preparata dello chef che ha presentato un Grand Tour sviluppando alcuni aspetti del tema della Settimana: sostenibilità e innovazione. Un menu di tre portate, in cui l’ingrediente comune denominatore, il pane secco, viene utilizzato nelle tradizioni regionali: cappellacci di zucca (Emilia-Romagna), pallotte cacio e uova (Abruzzo), torta di pane raffermo (Sicilia). Ottimi anche i vini d’accompagnamento. Tante le persone intervenute, attente e interessate ai temi della serata. L’evento si è svolto in collaborazione con IIC di Colonia e il Consolato Generale d’Italia.

Con la cena presso “Gucci Osteria Tokyo” la Legazione di Tokyo ha concluso la settima edizione della Settimana della Cucina Italiana nel Mondo. Tanti ‘fuori programma’ durante la cena hanno piacevolmente sorpreso i presenti e molte le scelte audaci che hanno fatto discutere i tanti ospiti. Convivialità, sostenibilità e innovazione sono stati il mantra dello chef Antonio Iacoviello che ha interpretato il tema della cena ecumenica accademica “La tavola del Contadino”. Dall'anatra - le cui parti meno nobili hanno insaporito il ripieno dei ravioli mentre il resto ha costituito la portata principale del secondo piatto - alla pasta e ceci che usa solo l'acqua di cottura dei ceci, alla fermentazione delle bucce per dare corpo e sapore, fino al pacchero ai 12 pomodori servito dopo il dolce ad interpretare l’usanza giapponese dello “Shime-no-ramen” (mangiare qualcosa dopo aver bevuto con gli amici). Davvero una esperienza a tinte forti che difficilmente gli Accademici di Tokyo dimenticheranno.