I successi e le sconfitte della nostra cucina
Sebbene sia amata nel mondo, subisce pressioni da altri Paesi e dagli interessi delle multinazionali.
Nello scorso mese di novembre si sono tenuti, in molti Paesi, gli eventi legati alla terza edizione della Cucina italiana di qualità nel mondo. Bellissima iniziativa voluta dal Ministero degli Esteri (MAECI), di concerto con il Ministero delle Politiche agricole e del turismo (MIPAAFT) e in particolare dal Direttore Generale per la promozione del Sistema Paese, Vincenzo De Luca. Anche quest’anno, l’Accademia si è rivelata un partner di primo piano contribuendo con le sue Delegazioni e Legazioni al successo, per la terza volta, di “Extraordinary Italian Taste”. La collaborazione con Ambasciate, Consolati e Istituti italiani di Cultura è stata davvero eccezionale e siamo orgogliosi di aver contribuito alla conoscenza e alla valorizzazione della Cucina italiana nel mondo. Mentre tutto ciò avviene, dobbiamo, però, ancora una volta constatare che i nemici dei nostri migliori prodotti simbolo sono tornati all’attacco. Avevamo già denunciato i pericoli che stavano correndo, per esempio, i nostri salumi, i formaggi e l’olio d’oliva: insomma, il nostro patrimonio agroalimentare. Il pericolo sembrava scongiurato, ma un gruppo di 7 Paesi, Brasile in testa e purtroppo anche la Francia, ha presentato di nuovo un’istanza in sede ONU in merito alla risoluzione Foreign Policy and Global Health, che, in pratica, prevede l’introduzione delle tristemente celebri “etichette a semaforo” (pare inventate in Francia) e di tasse varie per i cosiddetti “alimenti a rischio”, che sarebbero quelli ad alto contenuto di sale e di grassi. Semaforo rosso, quindi, per prosciutti, salumi, parmigiano, olio d’oliva, in quanto nocivi per la salute. Le multinazionali dell’industria alimentare lavorano con le loro lobby proteggendo i prodotti di laboratorio prima di tutto; negli USA è stato anche liberalizzato l’uso della carne sintetica prodotta da cellule staminali. Si parla tanto di Made in Italy, di Dieta Mediterranea, di bollini Dop e Igp, di prodotti taroccati, di Italian sounding, e poi, alla fine, gli organismi mondiali dibattono sui semafori perché... tengono molto alla salute dei popoli. Il fatto è che il successo (che vuol dire mercato) dà fastidio.
La cucina italiana è amata nel mondo e ci auguriamo che tutte le forze interessate lavorino assieme per tutelare il nostro grande patrimonio.
Paolo Petroni
Presidente dell'Accademia