La vitalità dell’Accademia
Nonostante la difficile situazione che stiamo vivendo, l’Accademia non si ferma.
Grazie al lavoro congiunto di redazione, grafica, segreteria e tipografia, anche il numero di aprile di Civiltà della Tavola esce completo e nei tempi previsti. La seconda parte della rivista, quella dedicata alla vita accademica, riporta gli eventi relativi ai mesi di gennaio e febbraio, quando le attività erano ancora nella normalità. Ovviamente, a partire dal prossimo numero, questa sezione sarà molto ridotta, tuttavia tutti sono invitati a far avere alla redazione notizie di iniziative di qualunque genere svolte dalle Delegazioni, che saranno comunque pubblicate.
Con il rapido e convulso progredire degli eventi, più che difficile, è impossibile fare previsioni. Siamo tutti storditi dalla numerosità e contraddittorietà con le quali Stati e Regioni emettono a getto continuo leggi, decreti e ordinanze. E siamo stupiti nel sentire il “nulla”, però affermato con pomposa autorevolezza, che viene da virologi, immunologi, scienziati vari, con chilometrici curricula accademici, che in sostanza sanno dire solo: “state rintanati in casa e lavatevi le mani”. Tanto che i continui talk show, trasmessi dall’alba al tramonto a reti unificate, hanno stancato data la loro totale inutilità. Le mascherine non servono a nulla! Contrordine compagni! Sono obbligatorie! Distanza minima tra le persone? Un metro! Contrordine compagni! 1 metro e 80 centimetri! Perché proprio 1,80 e non 2 metri? Perché l’ha detto l’ineffabile OMS che parla in yard, quindi 2 yard! Al ristorante e al bar i tavoli saranno posizionati a quella distanza, ma al tavolo saremo soli? Saremo con consorti? Saremo con figli? Forse altri familiari? Mistero. Vedremo, inutile fare previsioni, si vive in tutto il mondo alla giornata aspettando che qualche multinazionale farmaceutica ci risolva il problema con farmaci e vaccini o che il malefico virus muoia da solo per consunzione.
Nel frattempo, abbiamo quasi terminato il nuovo volume della Biblioteca di Cultura Gastronomica dedicato alla “Cucina delle festività religiose”. Si tratta di una completa riscrittura di una analoga opera pubblicata nel 2010. Grazie ai contributi dei Centri Studi Territoriali e a un imponente lavoro redazionale, che ha ristrutturato il volume non più secondo le regioni, bensì secondo il calendario liturgico. Questo nuovo libro si presenta come una sontuosa novità anche perché impreziosito da miniature, disegni e fotografie di forte impatto grafico e da un “Prologo” scritto con convinzione da S.E. il Cardinale Angelo Comastri, Vicario Generale di Sua Santità per la Città del Vaticano. Un particolare ringraziamento va anche al nostro Legato per lo Stato della Città del Vaticano Mons. Giovanni Lo Giudice, autore dell’“Introduzione” e di un bel Convegno che ha tenuto sul tema. Ho chiesto alla tipografia di ritardare la stampa, per consentire una più efficace distribuzione a tutti gli Accademici quando le misure restrittive si saranno in po’ allentate. Speriamo presto.
Paolo Petroni
Presidente dell'Accademia