Alcuni versi del poeta dialettale veronese Berto Barbarani, recitati dal Simposiarca Roberto Fostini, hanno donato il benvenuto alla Delegazione. Il luogo, l'Osteria da Morandin, una delle storiche osterie della città. Una delle poche, rimaste veraci, tra le mura scaligere. Un luogo d’altri tempi, che serve piatti tipici della cucina del territorio. Una saletta accogliente, poco distante dal bancone d’ingresso, dove vengono serviti “goti e cicchetti” a chi necessita di ristoro. Il menu prevede un lungo e gustoso percorso gastronomico. Cotechino e verze, le ambite polpette, nervetti e cipolla, pasta e fagioli e gli straordinari bigoli col musso. A seguire, la pastisada de caval con polenta. Prima dei saluti finali, un racconto emozionante sulle osterie di Verona curato dalla graditissima ospite, Francesca Capobianco. Scrittrice, appassionata di memorie veronesi ed autrice del volume “Goti Ostrogoti e mezigoti, guida alle osterie di Verona”. Un plauso all’ottima riuscita della serata al caro Accademico Roberto ed alla titolare del locale, Signora Sofia. Quest’ultima, impeccabile esempio di professionalità’ ed accoglienza. Lunga vita alle osterie, che mantengono intatte le loro precarietà.